Le persone con ipertensione arteriosa polmonare (PAH) svolgono una ridotta attività fisica nonostante i benefici, anche in termini di qualità di vita, che essa può comportare. Lo sostiene uno studio che ha coinvolto un gruppo di 34 persone, di cui 31 affette da PAH e 9 dalla forma cronica tromboembolica (CTEPH) con l’obiettivo di identificare quali fossero gli ostacoli che impediscono ai pazienti di svolgere esercizio fisico.
I ricercatori hanno misurato il livello di attività fisica svolta dai partecipanti tramite un contapassi e hanno rilevato le barriere che impediscono una vita fisicamente più attiva tramite un questionario.
Dai risultati è emerso che i tre ostacoli che più di frequente venivano riferiti erano la mancanza di interesse, scarsa autodisciplina e mancanza di energia.
Gli autori concludono affermando che potrebbe essere utile proporre ai pazienti programmi di esercizio fisico individuali che tengano conto dei citati impedimenti favorendo una maggiore consapevolezza riguardo i potenziali benefici ad essa correlati.
La considerazione dell’esperienza dei pazienti, del loro vissuto in merito alla propria malattia, dai primi sintomi alla diagnosi fino al trattamento
Ridere fa bene alla salute sia per i noti benefici psicologici sia per l’azione su diversi meccanismi fisiologici legati al funzionamento del sistema immunitario e del sistema cardiovascolare, alla risposta allo stress e alla percezione del dolore.