Le persone con ipertensione arteriosa polmonare (PAH) che vengono trattate presso centri di cura specialistici hanno migliori possibilità di sopravvivenza e una minore probabilità di ospedalizzazione. Lo evidenzia uno studio dell’università di Pittsburgh negli Stati Uniti, i cui risultati sottolineano l’importanza dell’invio dei pazienti con PAH a centri di riferimento per la gestione terapeutica e per il monitoraggio di questa condizione.
I ricercatori hanno studiato 580 persone con PAH delle quali 455 (pari al 78% del totale) sono state trattate da centri specialistici di riferimento. Analizzando i dati relativi ai risultati delle cure ricevute, è stato osservato che i pazienti gestiti nei centri specialistici avevano migliori risultati in termini di salute (migliore sopravvivenza e minore probabilità di dovere essere ricoverati) rispetto ai pazienti trattati in centri non specificatamente rivolti alla gestione della PAH. Lo studio ha anche rilevato che l’invio precoce (entro 6 mesi dalla diagnosi di PAH) a un centro di riferimento si associava a risultati migliori rispetto all’invio a centri non specialistici. Gli autori concludono esortando all’invio tempestivo dei pazienti con PAH a centri specialistici di riferimento.
La qualità della vita di chi è affetto da ipertensione arteriosa polmonare (PAH) è in genere compromessa e si correla alla gravità della condizione valutata da tre semplici parametri.
La considerazione dell’esperienza dei pazienti, del loro vissuto in merito alla propria malattia, dai primi sintomi alla diagnosi fino al trattamento
Pi H et al. Outcomes of Pulmonary Arterial Hypertension Are Improved in a Specialty Care Center.Chest. 2020 Jul;158(1):330-340. doi: 10.1016/j.chest.2020.01.046